Sul giovane e bellissimo Antonio Magnano son riposte molte speranze disattese, è il protagonista de Il Bell'Antonio interpretato dal bravo Luchino Giordana è in scena a Roma Al Teatro Parioli Peppino De Filippo. Fino al 22 marzo.
Vitaliano Brancati (Pachino 1907 – Torino, 1954) pubblicò il romanzo Il bell’Antonio nel 1949 e le tematiche affrontate erano talmente attuali e sferzanti che fu censurato in parte, poi ci fu il film di Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni nel 1960, su sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini, infine è stato portato a teatro diverse volte vista la complessa componente drammaturgica nel suo tema letterario. L’elemento antifascista e innovativo dell’opera di Brancati qui è particolarmente significativo, e lo svolgimento dei fatti ne è direttamente subordinato.
Antonio Magnano bellissimo rampollo di buona famiglia catanese, moro e sguardo penetrante, dalle ciglia come ventagli, in lui son riposte tutte le speranze di suo padre Alfio e di suo Zio, uomini ormai alla finestra. Dopo un soggiorno a Roma dove si dice addirittura essere stato amante della contessa Ciano, fa ritorno in Sicilia dove è atteso per rispettare la promessa che lo vuole sposo di Barbara Puglisi. Anche se non si son mai visti è amore a prima vista. Il matrimonio dura tre lunghi anni senza essere mai stato consumato. Entrambi per motivi diversi, si scoprirà essere inesperti in cause d’amore. Il matrimonio sarà annullato e la vergogna entrerà in casa Magnano. Il giovane sarà costretto a sconfessare tutte le dicerie che lo volevano donnaiolo impenitente. In realtà il ragazzo è solo vittima di un sistema maschilista e prepotente, per lui non resta che l’umiliazione e la pazzia!
A riproporcelo, in un nuovo adattamento teatrale ad opera della figlia dello stesso Brancati, Antonia e Simona Celi, è la compagnia di Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti che ritrovano un nuovo sodalizio artistico dopo anni di felici frequentazioni teatrali e insieme portano affettuosamente alla ribalta dei palcoscenici italiani Luchino Giordana nel ruolo del titolo. Sono in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma fino al 22 marzo.
La messinscena di Giancarlo Sepe, regista dello spettacolo, assecondata dal riuscito adattamento, prosciuga tutti gli orpelli oleografici di una Sicilia da cartolina, al contrario – a parte un obelisco centrale che ricorda quello di Piazza Duomo a Catania ma che in realtà simboleggia la fallocrazia fascista connaturata al contesto della storia – un contenitore nero, traslucido, vuoto ed asettico in cui una tenda girevole a tutto tondo, fissata al centro della scena, dà un vago sapore di canicola mediterranea quando volteggia nell’aria ma simboleggia anche le pagine di quel romanzo voltate con un studio acuto e minuzioso. Movimenti stilizzati quasi fosse un ballo sincopato. Andrea Giordana è un padre Alfio tenero e burbero al tempo nella sua goffa pretesa di bramare un figlio emblema del desiderio per ogni donna del paese. Giancarlo Zanetti tratteggia il suo Zio con arrendevolezza malinconica e delicata, ed è l’unico a comprendere a fondo le ragione di suo nipote. Rivelazione assoluta dello spettacolo invece è il giovane Giordana, degno figlio d’arte appassionato e ispirato nel ruolo di bell’Antonio, sensibile ed efficace in un contesto di colleghi di ottimo livello. Lo spettacolo rappresenterà il teatro italiano all’estero per il 2015.
Il Bell’Antonio
da Vitaliano Brancati
adattamento di Antonia Brancati e Simona Celi
con andrea Giodana, Giancarlo Zanetti, Luchino Giordana, Elena Callegari, Simona Celi, Michele Dè Marchi, Natale Russo, Alessandro Romano, Giorgia Visani
scene Carlo De Marino
regia Giancarlo Sepe
produzione Fenice s.r.l.
Teatro Parioli, Peppino De Filippo, Roma
fino al 22 marzo
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