"No all'immagine sessualizzata della malattia!"
Proteste contro la Lilt e la Tatangelo per la nuova campagna rosa – Continua la polemica contro Anna Tatangelo e la nuova campagna rosa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), che aveva l’obiettivo di invitare sempre più donne a sottoporsi alle mammografie per proteggersi dal rischio del cancro al seno. L’idea della Lilt di utilizzare come testimonial per la campagna Anna Tatangelo, fotografata nuda mentre stringe il prosperoso seno fra le braccia invitando alla “Prevenzione” (termine ritenuto anch’esso errato, poiché la prevenzione non coincide con la “diagnosi precoce”) ha indignato migliaia di donne italiane, che, sopratutto sui social network, hanno iniziato a scagliarsi contro lo spot della Tatangelo, ritenuto ambiguo, ammiccante e sessualizzato, e per questo motivo completamente inadatto allo scopo per cui era stato creato. Per sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’argomento non occorre spogliarsi come ha fatto Anna Tatangelo, hanno affermato i vari gruppi di donne che chiedono il ritiro della campagna. Tra le “attiviste” più determinate a lottare contro la campagna Nastro Rosa della Lilt sono ‘Le Amazzoni furiose‘, un gruppo Facebook di donne che hanno conosciuto il cancro al seno e che hanno scritto una lettera digitale alla Lilt, coinvolgendo nel dibattito anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Nel testo della lettera queste donne hanno voluto esprimere il “profondo sconcerto di fronte alla campagna Nastro Rosa 2015, la cui testimonial è una nota cantante ritratta a torso nudo, con le braccia a coprirne in parte i seni. Una posa che rappresenta un salto di qualità, di segno negativo” perché “la campagna punta ad offrire un’immagine sessualizzata e trivializzante della malattia, utilizzando in maniera pretestuosa l’invito a “fare prevenzione”, espressione ambigua con la quale ci si riferisce comunemente all’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro al seno attraverso mammografia.”
La reazione di Anna Tatangelo – Contro la campagna della Lilt con Anna Tatangelo e l’errato uso del termine “Prevenzione”, fioccano numerosi anche i commenti degli utenti Facebook sulla pagina della Lilt:
“Cara LILT, questa si chiama Diagnosi Precoce. Non PREVENZIONE. Sono certa che lo sai, quindi perché giochi sull’equivoco? La prevenzione si fa con lo stile di vita e l’alimentazione. Sono certa che sai anche questo, perché spesso ne parli. Infine: perché hai fatto sta roba con la Tatangelo che ammicca manco facesse lo spot di un preservativo? Qualcosa di più woman friendly non veniva in mente ai tuoi markettari?“
Dal canto suo, Anna Tatangelo è intervenuta dicendo: “Ho sempre pensato che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile. Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo. Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio, non possa prestarsi a fare una campagna come quella della Lilt. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione deve interessare tutte le età, soprattutto le ragazze. Ricordo – ha affermato la Tatangelo riprendendo le parole in sua difesa del presidente della Lilt – che sono stata scelta anche per questo, perché ho 28 anni e sono una donna e una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e suo figlio. Uno degli obiettivi che ho per la Lilt, è proprio quello di arrivare ad un pubblico giovane con l’intento di fare campagna anche negli istituti scolastici. Da sempre mi espongo per le donne, su diversi fronti e sono felice di farlo“.
Boom di adesioni per la petizione contro la campagna Lilt – Ma mentre la Tatangelo si indigna, la petizione indetta per ottenere il ritiro della campagna Nastro Rosa 2015 continua ad ottenere sempre più adesioni virtuali e reali. Le donne firmatarie hanno infatti ribadito: “Noi non siamo contro la persona ma contro la scelta: sarebbe bastata una Tatangelo vestita che si autoabbracciava e già la cosa cambiava. Perché usare la nudità? Per trasmettere, il concetto di salute, non poteva trasmetterlo vestita?”.
COMMENTI
[…] Non si placano le polemiche sulla campagna della Lilt sulla prevenzione dal tumore al seno (leggi qui l’articolo a riguardo). Protagonista Anna Tatangelo, ritratta senza veli. Il web si è […]
[…] attraverso giochi social è utile? – Stufa degli inutili giochini social e delle frivole e ammiccanti campagne di prevenzione per il cancro al seno, Jenn Alter, 36 anni, originaria di Saint Louis, Missouri, che in passato […]