Debutto di Barbara De Rossi alla conduzione. È tornato “Amore Criminale”, sono tornate le storie di donne vittime di quel sentimento con la “A” maiuscola che spesso si rivela un'arma pericolosa.
Debutto di Barbara De Rossi alla conduzione. È tornato “Amore Criminale”, sono tornate le storie di donne vittime di quel sentimento con la “A” maiuscola che spesso si rivela un’arma pericolosa. A raccontarle, ieri sera alle 21.05 su Rai 3, una conduttrice d’eccezione: Barbara De Rossi. L’attrice si appresta così a ricevere il testimone da Luisa Ranieri, padrona di casa nelle due passate edizione. Per chi non lo conoscesse, il format è nato nel 2007 con la conduzione di Camilla Raznovich (rimasta fino al 2011) ed è stato trasmesso per cinque anni consecutivi in seconda serata. Poi è avvenuto il grande salto con la promozione in prime time.
Nuovo format, stessi orrori – Andrea Vianello, Direttore di Rai 3, ha sottolineato il suo orgoglio nei confronti di “Amore Criminale” in quanto rappresenta “una fiaccola” che cerca di illuminare un tema difficile come quello della violenza sulle donne. Sei le puntate che compongono questa settima nuova stagione che, come nel passato, cerca di portare a galla le storie di donne costrette a soccombere alle violenze di compagni, mariti e fidanzati che non hanno accettato la fine della relazione. Ed ecco che l’amore diventa orrore e sfocia in brutali omicidi che il programma ricrea con interviste, materiali documentaristici ed accurate ricostruzioni filmate.
Un messaggio che non lascia indifferenti – Se si entra nella pagina Facebook dedicata ad Amore Criminale si legge: “La trasmissione nasce dal dato che annualmente in Italia circa centotrenta donne muoiono per mano del proprio partner, cioè una ogni tre giorni”. Un dato sconvolgente che non lascia dubbi sull’importanza di questo appuntamento settimanale. Per questo anche Barbara De Rossi si è detta ben felice di lanciarsi in questa nuova avventura. La sua missione? Tentare con sensibilità ed attenzione di rendere il pubblico consapevole dell’esistenza di un argomento così drammatico eppure, purtroppo, sempre più attuale.
Cristina Mania
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