Amare da morire: amori che fanno male!
Cronaca nera: è ancora un altro caso di femminicidio, altri due, altri tre… e stavolta, anche i bambini ne pagano le conseguenze? Ma perché le relazioni si complicano al punto da non riuscire a trovare nessuna via d’uscita se non questa? Spesso è la mancanza di alternative a creare le situazioni, ma esiste sempre un’alternativa alla morte. Possiamo provare, sforzandoci, a capire cosa accade nella mente di un uomo che uccide la propria compagna e i propri figli, ma non esistono spiegazioni che tengono. Qualche spiegazione esiste, e risiede in una serie di meccanismi cognitivi ed affettivi disfunzionali. Cosa non funziona nella mente del killer? E perchè alcune donne arrivano ad amare da morire?
Accettare la fine di una relazione, non riuscire a chiuderne una che non funziona più o innamorarsi di un’altra persona sono situazioni normali che possono verificarsi, l’ “anormalità” risiede nelle modalità di gestione di simili situazioni. La soluzione migliore non è mai la più semplice e bisogna avere una grande forza e grande capacità di risoluzione dei problemi per metterle in atto. Quando queste capacità vengono a mancare insieme ad un’altra serie di meccanismi molto complessi, ecco che scattano modalità del tutto disfunzionali che portano a violenza relazionale e domestica e, nei casi più estremi, all’omicidio.
Una delle più accreditate teorie psicologiche sulla violenza relazionale è di Fonagy e cerca così di spiegare: la violenza relazionale è una risposta esagerata del sistema di attaccamento, fare del male alla propria partner rappresenta un’esagerazione o una perversione nel comportamento di attaccamento. L’intensità e la forza di tale abuso possono essere viste come reazioni ad un attaccamento insicuro da parte di uomini con limitate capacità di mentalizzazione che sono stati in passato a loro volta abusati o che hanno assistito a scenari familiari violenti e traumatici. L’atto violento avrebbe una funzione duplice: ricreare e risperimentare il sé alieno all’interno dell’altro e distruggerlo nella speranza inconscia che scompaia per sempre. Quando vedono il terrore negli occhi delle loro compagne, questi uomini si sentono rassicurati. Le loro successive suppliche di perdono sono sincere, perché in qualche modo loro stessi dipendono da una relazione in cui è possibile questo tipo di esteriorizzazione. Gli uomini violenti con le loro donne non riescono a tollerare la solitudine che li fa sentire vulnerabili e abbandonati. Spesso le peggiori esplosioni di violenza avvengono in concomitanza di promozioni sociali o professionali delle loro donne. Un altro aspetto caratteristico della violenza sulla partner è una tensione crescente con scoppi d’ira accompagnati dalla sensazione di perdere il controllo. Tale impulsività è legata all’incapacità di rappresentarsi in maniera coerente con i propri stati emotivi (per saperne di più clicca qui: https://www.femaleworld.it/dipendenza-relazionale-perche-entriamo-nel-vortice-di-relazioni-impossibili/).
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