Massimiliano Civica, regista di punta dell’ultima generazione di ‘enfant prodige’ che si son affermati sulle scene italiane negli ultimi anni, premio
Massimiliano Civica, regista di punta dell’ultima generazione di ‘enfant prodige’ che si son affermati sulle scene italiane negli ultimi anni, premio Ubu nel 2008 per il suo Mercante di Venezia e che durante la sua formazione ha frequentato il corso di Regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, dirige per l’occasione da insegnante il Saggio del III anno del Corso di Recitazione anno 2014/2015.
E lo fa con grande classe e maestria, dirigendo venticinque straordinari allievi-attori in un testo che ha commissionato appositamente per la circostanza al suo autore di riferimento, Armando Pirozzi, drammaturgo napoletano con cui aveva già collaborato portando in scena Attraverso il furore per Armunia/Festival e poi nella stagione invernale al Teatro India di Roma nel 2012 e Sopratutto l’anguria per il RomaEuropa Festival sempre nel 2012.
Il risultato finale è Altamente volatile, un tema sempre su corde surreali, tipiche dell’autore campano, ma su base di un impianto naturalistico, infatti racconta di un gruppo di giovani marmotte, per dirla con Walt Disney, un gruppo di sprovveduti e simpatici ragazzotti, ispirati vagamente agli scout nostrani in pantaloncini corti e camiciole azzurre, alle prese con la sopravvivenza e la sussistenza avendo terminato ogni scorta alimentare ad essi necessaria, decidono così per volontà del loro giovane ma intraprendente capo di giocarsi ad un torneo di tiro con la corda la vita di qualcuno di loro che perdendo diventerà cibo/nutrimento per i fortunati sopravvissuti.
Ma le vicissitudini dei malcapitati si intersecano con le avventure di un condominio attiguo all’accampamento dei giovani campeggiatori, un condominio che per dar la caccia ad un malcapitato esemplare strano di volatile che si aggira nei pressi – scampato all’arruolamento di altri animali di un moderno Noè reclutati per una nuova partenza dell’Arca – ma che però sarà scacciato anche nel nuovo habitat e per abbatterlo per volontà dell’assemblea condominiale addirittura si deciderà di far saltare l’intero stabile dove aveva trovato giusta dimora. Ma a ciò si aggiunge anche un’accanita quanto agguerrita caccia alle anime degli astanti, monopolio gestito fra Dio e Satana, rappresentati sulla terra da improbabili Angeli o Demoni (napoletani guarda caso) che per arrotondare fanno scommesse illecite fra i terrestri su i loro ‘superiori’…
La scrittura di Armando Pirozzi si colloca a metà strada fra Rodolfo Wilcock e Eugene Ionesco, entrambi scrittori e drammaturghi pilastri del novecento, uno argentino naturalizzato italiano che ha ricercato per tutta la sua carriera di scardinare la borghesia da cui proveniva e l’altro franco-rumeno noto per essere stato il fautore di un teatro dell’assurdo concepito come concetto dirompente intorno ad una situazione apparentemente realistica. Ecco che Pirozzi nella sua ricerca drammaturgica con un apparente divertissement ci invita a riflettere che per affrontare una tragica la vita si può continuare a farlo epicureamente ridendo di sé e degli altri.
Massimiliano Civica contrariamente a quella sua interessante ricerca condotta sino ad ora sulla scarnificazione della parola e dei suoi significati, nel riportare il verbo stesso proferito dall’attore in scena senza particolari infervoramenti, come se la parola stessa e la costruzione di un discorso fosse sufficiente a raccontare una storia. Nel suo teatro tocca allo spettatore prender parte e crearsi la sua libera interpretazione dei fatti. Qui, il regista/maestro sembra divertirsi e non poco con i ragazzi, che ripetiamo tutti bravissimi ed azzeccatissimi, la sua sorniona ironia e il suo distacco serpeggia fra le pieghe della piéce, in uno spoglio teatrino Teatro Studio Eleonora Duse con pochi elementi scenici i ragazzi intonano canzoncine da serata intorno al fuoco e a turno in una decina di gustosi quadretti con cambi di scena a vista fanno volare via il tempo velocemente per non godere abbastanza della destrezza e dell’esperienza di questi giovani attori, si ride e si riflette per un finale su musica arpeggiando uno ukelele, non del tutto tragico viste le premesse apocalittiche. Gli intrepidi/interpreti uno per tutti sono: Federico Benvenuto, Luigi Biava, Edoardo Coen, Lavinia Carpentieri, Verdiana Costanzo, Elena Crucianelli, Ilenia D’Avenia, Niccolò Doglio, Bianca Friscelli, Stefano Guerrieri, Cecilia Guzzardi, Francesco Iaia, Errico Liguori, Flavia Mancinelli, Alen Marin, Diletta Masetti, Giacomo Mattia, Elisabetta Mirra, Antonio Orlando, Cristina Pelliccia, Xhuljo Petushi, Carola Ripani, Francesco Russo , Giulia Trippetta, Andrea Vico.
Mario Di Calo
ALTAMENTE VOLATILE
di Armando Pirozzi
con Federico Benvenuto , Luigi Biava, Edoardo Coen, Lavinia Carpentieri, Verdiana Costanzo, Elena Crucianelli, Ilenia D’Avenia, Niccolò Doglio, Bianca Friscelli, Stefano Guerrieri, Cecilia Guzzardi, Francesco Iaia, Errico Liguori, Flavia Mancinelli, Alen Marin, Diletta Masetti, Giacomo Mattia, Elisabetta Mirra, Antonio Orlando, Cristina Pelliccia, Xhuljo Petushi, Carola Ripani, Francesco Russo , Giulia Trippetta, Andrea Vico.
regia Massiliano Civica
Saggio del III anno del Corso di Recitazione A.A. 2014/2015
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
Teatro Studio Eleonora Duse, Roma
fino al 21 febbraio
COMMENTI