Cresce la preoccupazione per il forte calo delle vaccinazioni negli ultimi anni.
Cresce l’ allarme vaccini in Italia, si è toccato il limite della soglia di sicurezza per le vaccinazioni. Nel quinquennio 2008-2013 sono ben 358.000 i bambini sottratti alla somministrazione di vaccini. Si ritorna a combattere contro malattie come morbillo, parotite e rosolia, da decenni ormai arginate nel nostro Paese. In forte calo anche la vaccinazione esavalente per la quale abbiamo ben 147.576 bimbi immunizzati in meno.
È ALLARME VACCINI DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ – La Conferenza Stato Regioni ha già approvato il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018, attualmente al vaglio del Ministero dell’Economia, ma l’opinione pubblica è in fermento. Le mamme, si sa, vogliono il meglio per i loro bimbi, ma si sa anche che da genitori spesso non è possibile essere completamente lucidi quando si tratta di salute. La paura più diffusa è quella della possibilità di sviluppo dell’autismo o addirittura di morte improvvisa, dovrebbe essere combattuta con i dati di fatto.
GLI STUDI SCIENTIFICI SMENTISCONO LE ACCUSE – Gli studi finora svolti non hanno ancora evidenziato alcuna relazione tra vaccini e autismo, e la piuttosto recente vicenda Stamina dovrebbe riportare tutti sull’attenti nei confronti di tematiche di questo genere. È invece realtà che una bimba di soli 28 giorni è deceduta lo scorso ottobre nel pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna per aver contratto la pertosse. È ancora realtà che le distanze nel mondo si sono accorciate e che malattie che l’Occidente crede di aver debellato possono arrivare con un qualunque aereo nelle nostre città, come la poliomielite che ormai l’OMS considera emergenza in stati come Pakistan, Afghanistan e Nigeria, nel quali la diffusione della malattia ha raggiunto picchi spaventosi. Tutto questo è probabilmente frutto della più grave epidemia del nostro decennio, quella della sfiducia nelle istituzioni, di quelle politiche come di quelle scientifiche. Forse sarebbe il caso di cominciare a rivalutare lucidamente quale possa essere l’ideologia spicciola contro lo strapotere delle case farmaceutiche e quale invece la cultura scientifica e, in senso lato, politica. La priorità è la salute, la propria e quella di chi ci sta intorno.
Chiara Di Macco
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