Ci sembrerà quasi assurdo, o perlomeno resteremo sorpresi, nel scoprire che in Italia il Bio compie ben 35 anni, eppure i più iniziano solo ora ad affacciarsi o avvicinarsi a questa realtà.
Ci sembrerà quasi assurdo, o perlomeno resteremo sorpresi, nel scoprire che in Italia il Bio compie ben 35 anni, eppure i più iniziano solo ora ad affacciarsi o avvicinarsi a questa realtà. La cultura biologica si rivolge all’agricoltura, certo, ma non solo: oramai il bio è divenuto un modo d’intendere la vita, una vera e propria corrente filosofica. Si ricollega ad uno stile di vita sano ed equilibrato, ad una cultura della non-violenza, verso l’altro e verso il territorio e quello che esso offre. Ma cos’è il bio?
Agricoltura biologica – La mente di fronte al termine Bio s’indirizza subito verso l’agricoltura biologica. Si parla a riguardo di un’agricoltura che prende in considerazione l’intero ecosistema agricolo, porta avanti interventi limitati per sfruttare la fertilità del suolo, promuove la biodiversità dell’ambiente e esclude l’utilizzo di OGM, prodotti geneticamente modificati. La filosofia dietro a questo diverso modo di coltivazione non è collegata solo all’intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici, ma soprattutto alla volontà di non apportare all’ambiente influssi negativi a livello di inquinamento di terre, acque e aria. Alla fertilità del terreno si provvede medianti fertilizzanti organici, la lotta alle avversità delle piante è consentita solo mediante preparati vegetali, minerali e animali. Gli animali, a loro volta, vengono allevati con tecniche che mirano al loro benessere e nutriti con vegetali derivanti dall’agricoltura biologica.
Un breve accenno alla storia del bio – I primi appassionati di bio si incontravano scambiandosi i loro prodotti, le loro zuppe, i cereali e il buon vino, accompagnando tutto questo con le teorie filosofiche e la macrobiotica. I negozi bio ancora non esistevano, o al massimo si trovavano in alcune città. Teorie semplici, che riportavano a culture lontane, ai nonni e ai bisnonni. Negli anni ’80-’90, il ritorno alla terra divenne il sogno del cittadino che, stanco della città, si rivolgeva ai week-end e agli agriturismi. Nasce così il Bio, che s’intensifica con il disastro di Cernobyl e la brutta storia della Mucca Pazza. Il Bio diviene grande. Si moltiplicano i negozi, le aziende, i distributori.
Pro e contro del Bio – Alcuni dei negozi Bio oltre ai prodotti hanno anche libri, organizzano corsi ed attività. Ma quali sono le critiche che vengono mosse al Bio? Sicuramente tra le maggior critiche vi è la non sostenibilità su larga scala, la scarsa scientificità di alcune pratiche, e ovviamente i maggior costi rispetto ad altri prodotti. Per quanto riguarda invece i pro del Bio, alcune ricerche hanno dimostrato che i prodotti biologici hanno un contenuto più elevato di nutrienti e antiossidanti, quali zuccheri, vitamina C, beta-carotene e polifenoli; hanno dunque una superiorità nutritiva rispetto ai prodotti convenzionali.
Elena Lanzilotti
COMMENTI
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