Dal Tribunale di Bologna, sì all' affido di una bimba a una coppia gay
L’ affido come l’adozione sono tematiche molto dibattute in Italia. Le leggi che trattano questi casi sono piene di cavilli e rendono la pratica piuttosto macchinosa e lenta. Ma a Bologna il Tribunale di minori ha adottato un provvedimento a dir poco rivoluzionario: ha affidato una bimba di tre anni a una coppia gay.
Affido a una coppia gay – L’adozione no, perché la legge lo vieta ma per la prima volta in Italia è stata una coppia gay a ricevere in affidamento una minore. Sono due uomini di mezza età che convivono da tempo, lavorano e hanno un buon reddito, e la piccola è loro affezionata tanto da chiamarli “zii” benché non vi siano rapporti di parentela. Il giudice ha così deciso per il sì all’affido dopo il parere favorevole dei Servizi sociali.
Affido e adozione, leggi controverse – All’affidare la bimba alla coppia si era opposta la Procura del capoluogo emiliano, che aveva ritenuto i due non all’altezza del compito. E ora, dopo la decisione del giudice, potrebbe decidere di impugnare il provvedimento.
Il tribunale ha invece ritenuto che nulla impedisse ai due gay di potersi occupare della piccola: la legge esclude le coppie non sposate solo per quanto riguarda le adozioni, mentre per l’affido temporaneo, che non recide il legame con i genitori naturale, la legislazione è molto meno stringente. Tanto che è previsto che possa essere utilizzata non solo per le coppie tradizionali ma anche per una “comunità di tipo familiare” o persino per un single.
Del resto, a gennaio, fu la stessa Cassazione a dare il diritto ad una coppia gay di ottenere in affido un minore, in quanto “sostenere che sia dannoso per l’equilibrio del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale è un pregiudizio”.
Sì all’affido ai gay dalla Cassazione – A gennaio fu dato il via libera dalla Cassazione ai figli cresciuti da coppie gay, purché non sia a rischio lo sviluppo del minore. Per la Corte chi contesta una simile decisione senza “certezze scientifiche dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare”. No, dunque, al pregiudizio.
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