Ecco le misure per risolvere il problema
Il problema – La scarsità d’ acqua sarà un problema che nel nostro prossimo futuro saremo costretti necessariamente ad affrontare. Il progetto italiano Warka Water ha già proposto un modo per portare acqua nelle zone dove è difficile l’approvigionamento. Infatti, se non perché direttamente interessati, sarà opportuno comunque prendere le giuste misure dal momento che, come emerge da uno studio condotto da ricercatori danesi della Aarhus Univerity l’ acqua diventerà un problema per il 30-40% della popolazione mondiale. La scarsità d’ acqua, nello studio dei ricercatori, viene analizzata anche e soprattutto in relazione alle industrie e al dispendio di oro blu fatto dal settore elettrico. Come afferma il professore Benjamin Soyacool infatti: “Il fatto che il settore elettrico non si renda nemmeno conto di quanta acqua consuma rappresenta un problema enorme. Non abbiamo risorse idriche illimitate e questo potrebbe portare a una grave crisi se nessuno fa qualcosa al più presto”
Problema risolto? – La scarsità di acqua si presenta quindi come un problema apparentemente insormontabile. Tuttavia uno studio portato avanti dai ricercatori Yoshihide Wada e Tom Gleeson, rispettivamente del Dipartimento di Geografia fisica dell’Università di Utrecht e del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Universit di McGill in Canada, parrebbe sostenere il contrario. Affermano infatti che in 35 anni sarebbe possibile ridurre del 2% il numero di persone che vivono in aree “hard” per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico. Non si tratterebbe però di un sostanziale “aumento” della disponibilità idrica quanto piuttosto di una diversa gestione dell’ acqua. La scarsità di acqua potrebbe essere quindi un problema affrontabile se si applicassero alcune misure che i due ricercatori hanno suddiviso in due liste: una “soft” e una “hard”.
Le misure – Tuttavia analizzando le misure previste per affrontare il problema della scarsità d’ acqua ci si rende conto che molte sono impraticabili e che andrebbero, oltretutto, ad intaccare altre forze in campo nel trend mondiale e questo renderebbe ancora più difficile metterle in pratica. Questo lascia seri dubbi sulla possibilità di risolvere il problema adottando questi parametri. Le misure “soft” andrebbero ad intervenire sull’educazione ad un utilizzo intelligente delle risorse idriche, quelle “hard”, sono più dispendiose, e coinvolgono i sistemi di accumulo/trattamento dell’oro blu.
Le misure “soft” consistono in quattro punti:
1) Ridurre il quantitativo di acqua necessario nell’agricoltura attraverso nuove coltivazioni o una maggiore efficienza di distribuzione dei nutrienti. Questa soluzione però comporta però il rischio relativo agli impatti di modificazione genetica e di eutrofizzazione.
2) Sfruttare la tecnologia, utilizzando ad esempio sistemi a sprinkler o a goccia, che avrebbero però, come lati negativi, i costi di installazione e il rischio di salinizzazione dei suoli.
3) Sensibilizzare sull’utilizzo della risorsa acqua, inteso come riduzione di sprechi, perdite e riciclo, potrebbe invece essere di grande aiuto in ambito sia domestico che industriale.
4) Il quarto punto proposto si concentra sui metodi di contenimento della crescita della popolazione mondiale, attraverso una pianificazione familiare e incentivi fiscali.
Le misure “hard” sono due:
1) Aumento dello stoccaggio d’acqua in grandi serbatoi.
2) Desalinizzazione dell’acqua di mare.
COMMENTI