Accattone di Pier Paolo Pasolini: omaggio per i 38 anni dalla sua scomparsa

Accattone di Pier Paolo Pasolini: omaggio per i 38 anni dalla sua scomparsa

Accattone celebra l’amore autentico che Pasolini sentiva verso le sofferenze degli uomini

Il due novembre 1975 moriva Pier Paolo Pasolini. Scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista, attore e poeta in grado di distinguersi in molteplici campi artistici con un’eccezionale versatilità culturale. Oggi Female World vuole ricordare la straordinaria forza intellettuale dell’uomo e del personaggio che fece della sua vita un’esperienza letteraria condivisa.

Pier-Paolo-Pasolini-Accattone

È Accattone (1961) l’esordio cinematografico di uno tra i più discussi artisti italiani del XX secolo. La pellicola fu considerata da molti una trasposizione dei lavori letterari di Pasolini e venne ritenuta un capolavoro senza repliche.
La storia ruota attorno a un personaggio povero, sbandato e misero. ‘Accattone’ è il soprannome di un ragazzo che vive tra i reietti della Roma proletaria. Mantenuto da una prostituta e svogliato nel tenersi un lavoro, sarà obbligato a cambiare vita dopo l’arresto della donna. Buono e cattivo, onesto e disonesto, cercherà dapprima di riunirsi con la sua ex moglie, ma troverà sostentamento in una ragazza “pulita” di cui si innamora.

Intriso di un dramma epico-religioso e capace di evocare una grazia solenne con le note di Bach (particolarmente amato dal regista), Accattone celebra l’amore autentico che Pasolini sentiva verso le debolezze e le sofferenze del genere umano. Non vi è giudizio o critica nella poesia malinconica del suo bianco e nero, ma solo pura vita, raccontata restando ai margini della società, col dolore e con le contraddizioni che lo scrittore ha vissuto prima di tutto su se stesso.
È il peso delle brutture, delle perdite e della violenza che hanno costellato la sua esistenza. Non solo le denuncia, ma le vive intimamente e le restituisce al mondo attraverso la sua opera.

 ‘Pasolini inventò un nuovo modo di fare cinema, unendo le acquisizioni della Nouvelle Vague all’estetica del muto’. Interpreti non professionisti (Franco Citti su tutti) rappresentano luoghi, storie e personaggi incontaminati e per questo ancora puri, schietti e rozzi, capaci di immaginare e di sognare il futuro come invece il popolo del benessere non riesce a fare. Nel film anche cammei di Elsa Morante nel ruolo della detenuta Lina e di Sergio Citti in quello di un cameriere.

 Accattone resta un’opera ancora oggi capace di mettere in discussione la cultura e la società attuali. È un’analisi ‘vissuta’, sulla solitudine, sull’industrializzazione e sul senso della vita che ne scaturisce.
Una rivalsa (forse) per un intellettuale che quando fece leggere i suoi primi giornalieri a Federico Fellini ebbe come risposta quella di lasciar perdere il cinema e tornare a scrivere.

Il film è oggi in seconda serata su Rai Movie.

<<Poiché il cinema non è solo un’esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un’esperienza filosofica>>
(Pier Paolo Pasolini).

COMMENTI

WORDPRESS: 0