Abolizione della famiglia tradizionale: a Roma addio a mamma e papà

Abolizione della famiglia tradizionale: a Roma addio a mamma e papà

Abolizione della famiglia tradizionale: il Liceo Mamiani di Roma dice addio a mammà e papà optando per Genitore 1 e Genitore 2

Al liceo Mamiani– L‘abolizione della famiglia tradizionale a Roma parte da una decisione burocratica: il liceo Mamiani dice addio a Mamma e Papà con i loro nuovi sostituti, Genitore 1 e Genitore 2, inserendosi così nel grande dibattito che in Italia è cominciato con la dichiarazione del ministro dell’integrazione Cecile Kyenge. Lo scorso settembre quest’ultima si disse infatti favorevole alla sostituzione delle parole “madre” e “padre” con due nominativi più generici. Già a Venezia e a Bologna c’erano stati casi nelle scuole materne, ma si trattava ancora di moduli di iscrizione. Quello del rinomato liceo di Roma è il primo caso di abolizione della famiglia tradizionale sul libretto delle giustificazioni.

 

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L’accusa di Alemanno- Il liceo Mamiani, uno dei più noti e prestigiosi della capitale, è sempre stato in modo stabile a sinistra della sinistra. L‘ex-sindaco di Roma Alemanno si oppone fermamente alla decisione del dirigente scolastico Tiziana Sallusti. Accusa il ministro dell’integrazione Cecile Kyenge di aver inaugurato una nuova moda progressista: “Da quando il ministro per l’Integrazione ha proposto di sostituire la definizione di padre e madre con genitore 1 e 2 questa suggestione negativa circola negli ambienti progressisti. Seguirla ora fa tendenza».

 

La risposta di Tiziana Sallusti Il dirigente scolastico Tiziana Sallusti ribadisce però la decisione burocratica come passo verso le famiglie, che oggi come mai prima sono allargate e non più tradizionali: “Non si può fare finta di non vedere che più della metà dei nostri studenti vive in famiglie allargate, dove uno dei due non è il genitore naturale ma si prende cura del ragazzo come se lo fosse”. Il cambiamento nel libretto delle giustificazioni ha un obiettivo preciso: “Quando uno studente si ammala e vuole andare a casa” continua Tiziana Sallusti “se a prenderlo arriva il nuovo compagno della madre che a tutti gli effetti si occupa del ragazzo, dopo aver correttamente lasciato in segreteria gli estremi di un documento, che si fa? Non bisogna lasciarglielo portar via? L’importante è che chi firma la giustificazione sia la stessa persona che ha depositato la firma in segreteria”. Ovviamente da altre parti non si pensa a questa come a una scelta soltanto burocratica: Fabrizio Marazzo, portavoce del Gay Center dichiara che è un passo importante per non discriminare i genitori gay e lesbiche. E dai Fratelli d’Italia, Federico Iadiciccio risponde che bisogna frenare questa “boutade propagandistica”.

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