A Roma Road Movie, lo spettacolo cult con Angelo Di Genio

A Roma Road Movie, lo spettacolo cult con Angelo Di Genio

Joel attraversa una parte dell'America nell'arco di cinque giorni per ritrovare il suo amore perduto, Scott, conosciuto in un locale, ma con cui passerà dei giorni di appassionata bellezza, alla scoperta dell'amore a prima vista. Ma quel viaggio sarà un toccare gli abissi della sua coscienza e della sua fragilità.

Finalmente giunge a Roma, grazie all’ospitalità del Teatro dell’Orologio che lo porta in scena per una settimana per il godimento degli spettatori romani in Sala Gassman fino al 4 dicembre, lo spettacolo ( con traduzione scorrevole di Gian Maria Cervo) di Godfrey Hamilton – premio Fringe First Award al festival di Edimburgo nel 1995 – con l’interpretazione soave e impetuosa di Angelo Di Genio. Prodotto dal Teatro dell’Elfo di Milano, ha già avuto dal 2013, anno in cui ha debuttato, un notevole riscontro di pubblico sia nel capoluogo lombardo sia in turné. Il monologo è un viaggio coast to coast così realistico quanto immaginario che compie il protagonista della storia, Joel, da New York a San Francisco  nell’arco di cinque giorni. Uno scendere agli inferi per poi godersi una risalita (?) estatica, elegiaca… ma come tutti i viaggi raccontati o descritti sono altro da sé, la narrazione serve solo da traversata interiore mediante un vissuto mal digerito.

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Il viaggio che compie Joel per ritrovare Scott, il suo amore idealizzato, ma anche per rivedere il Pacifico come lui stesso confesserà, è un viaggio dentro le sue stesse paure di uomo impaurito, spaventato da quell’amore improvviso che gli scoppia dentro. Aleggia lo spauracchio ancora non sconfitto del tutto dell’Hiv, nonostante sia passato un bel po’ di tempo da quegli anni settanta – anni in cui è ambientato il pezzo teatrale – ed è un bel parallelo dell’autore accostare i periti della guerra del Vietman alle vittime per la sindrome di immunodeficienza. Joel in un delirio consapevole sogna un enorme monumento in ossidiana, a forma di V, che simula un eterno sorvolare sulle grette prepotenze umane, su di un ridicolo quanto rifiutato gesto di prevenzione. In ricordo di quei tanti uomini morti inutilmente. ‘Voglio una cura e voglio di nuovo i miei amici a casa mia’ è un ossessivo refrain che diventa un grido di aiuto all’umanità affinché questo flagello venga messo al bando. ‘Ma non tutto comincia e finisce con l’America’ e questa piccola, universale, preziosa storia d’amore può essere d’istruzione e d’educazione anche per i nostri giovani. La Lila (la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids) che sostiene lo spettacolo fin dagli esordi se ne fa portavoce all’interno della scuola e dei teatri.

Il racconto vissuto in prima persona da Angelo Di Genio è affollato di presenze che entrano ed escono da questo viaggio con quella tragica meta, come passeggeri anch’essi in transito per mete altrettanto insospettate. Presenze, occhi più o meno realistici che scrutano, che affollano la mente del protagonista, che prendono corpo e vita all’interno della vivace e palpitante interpretazione del giovane attore milanese, di recente insignito del Premio Nazionale della Critica 2016. Occhi pungenti ed espressivi che denotano sofferenza e gioia di vivere simultaneamente, Joel prigioniero di uno spazio circoscritto necessiterebbe di un volo pindarico come quel monumento immaginario nero pece ma di cristallina memoria. E la regia di Sandro Mabellini lambisce l’attore con un occhio di bue, un seguipersona manovrato a vista, unica fonte di luce in un buio profondo che come una dissolvenza cinematografica di un vecchio film in bianco e nero chiude ed apre sulle varie situazioni che la drammaturgia vuole dislocate nella cavalcata immaginaria che questo giovane sfortunato compie attraverso i suoi sentimenti. In scena anche uno scalzo violoncellista sornione e percettibilmente partecipe, Giorgio Bernacchi, un’ombra fisica ma impalpabile. Da non perdere!

ROAD MOVIE di Godfrey Hamilton

traduzione Gian Maria Cervo

con Angelo Di Genio e Giorgio Bernacchi

regia Sandro Mabellini

produzione Teatro dell’Elfo

Teatro dell’Orologio, Sala Gassman dal 29 novembre al 4 dicembre

 

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