Michela Andreozzi ci porta a spasso fra gli anni settanta e ottanta in un revival di ricordi e canzoni che caratterizzavano quel preciso periodo storico. Attraverso un percorso simil-autobiografico l'attrice ci fa rivivere momenti indimenticabili.
Michela Andreozzi è un’artista versatile. Spazia fra gli impegni come attrice a quelli come sceneggiatrice, o comica o presentatrice; è ‘Come tu mi vuoi’ parafrasando il buon Pirandello: una donna dotata ed originale. Con una valanga di impeccabile e irresistibile simpatia al seguito. Si regala, grazie alla complicità fantasiosa di Max Viola e Giorgio Scarselli, una serata in musica tutta per sé dove ha modo di esibire le sue qualità di attrice e cantante a tutto tondo dal titolo A Letto dopo Carosello Deluxe con la regia di Paola Tiziana Cruciani e la direzione artistica di Max Vado.
Lo spettacolo in scena al Teatro Sala Umberto di Roma in maggio – ha visto uno strepitoso successo ed ha avuto una fortunata proroga – è una finestra sul mondo della tivvù degli anni settanta. Il titolo è preso in prestito da un detto proprio di quegli anni: a letto dopo carosello, era il buon proposito suggerito/imposto dalle nostre mamme, ma che sistematicamente non veniva quasi mai rispettato. Ma il sabato sera invece si accendevano le luci del varietà. Le luci di quel mondo magico che ci faceva sognare, di quella televisione intelligente e che ora è difficile scovare fra le varie emittenti.
Carosello come un ponte gittato fra le varie generazioni che lo hanno amato, aspettato, desiderato. Carosello come un fenomeno di costume che faceva sperare in un benessere economico a cui tutti potevano aspirare. Carosello come una vetrina in cui poter fare i propri acquisti, consigliati dagli attori più famosi del momento e italiani soprattutto, provenienti dal teatro o da quegli sceneggiati che hanno fatto la storia della televisione italiana. Attraverso dunque questa dolce carrellata di canzoni, arrangiate e dirette da Pierluigi Siciliani in arte Piji e la sua Bateau Manouche e siparietti in cui l’attrice un po’ autobiograficamente ci fa fare un tuffo indietro nel tempo, tempo in cui c’erano meno preoccupazioni e ansie e la vita si affrontava con maggiore leggerezza. Michela, con una mamma proveniente dalla provincia napoletana e un padre romano – avvocato di sinistra – cresce a Roma in un ambiente familiare accogliente e variopinto, con un fratello ed una nonna paterna a carico. Cresce felice di poter sognare una vita migliore ogni sera, attraverso quella finestra sul mondo, di poter gioire, di possedere un giorno quello di cui si fa la réclame in quanto sinonimo di benessere e rappresentativo di uno stato sociale elevato. E a scuola vessata da una maestra calabrese, che non rassicurava per niente anzi alquanto inquietante, e qui la complicità e la disputa fra l’attrice e il maestro Alessandro Gaggia, suo fedele compagno di scena, è incomparabile.
Tutta la carrellata di Ho fatto appena in tempo a… è un pezzo da antologia teatrale, divertente e raziocinante, un pezzo che per chi appartiene a quella generazione, in comunione con la protagonista ritorna indietro docilmente nel tempo di tutta una successione di vizi e virtù del popolo italiano. Un tutorial sulla satira, ebbene fatto con arguzia e delicatezza, in cui confluisce una grammatica dei sentimenti più puri, un vademecum dei comportamenti degli italiani, si potrebbe procedere all’infinito per definire questa piccola gemma di ingegno e profondità. E si percorre con nostalgia il ricordo di Sandra e Raimondo, Mina, il Tuca-Tuca della Carrà (incursione a sorpresa di Tosca, ogni sera lo spettacolo ha visto la presenza di un ospite) Gabriella Ferri o la grande Franca Valeri, ispiratrice massima di tanti talenti. Ma poi arrivò quella fastidiosa, insopportabile pubblicità e tutto inesorabilmente non ebbe più senso…
A letto dopo Carosello Deluxe di Andreozzi, Scarselli, Viola
con Michela Andreozzi, Maestro Greggia, Piji et Bateau Manouche Quintet:
Piji – Voce
Gian Piero Lo Piccolo – Clarinetto
Luca Velotti– Clarinetto
Moreno Viglione – Chitarra Solista
Augusto Creni – Chitarra Solista
Renato Gattone – Contrabbasso
direzione artistica Massimiliano Vado
regia Paola Tiziana Cruciani
produzione Alessandro Longobardi, Viola produzioni
Teatro Sala Umberto, Roma
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