Il 26 luglio del 1992, a soli 17 anni, moriva suicida a Roma Rita Atria, nata a Partanna, nel trapanese, da una famiglia mafiosa e diventata, dopo l'uccisione del padre, una giovanissima e coraggiosa testimone di giustizia. ll 26 luglio 2013 l'Associazione Rita Atria ricorda l'eroina siciliana a Partanna, dove nacque nel 1974.
Il 26 luglio del 1992, a soli 17 anni, moriva suicida a Roma Rita Atria, nata a Partanna, nel trapanese, da una famiglia mafiosa e diventata, dopo l’uccisione del padre, una giovanissima e coraggiosa testimone di giustizia. Il 26 luglio del 2013 ricorre il ventunesimo anniversario della morte di Rita, che non ha avuto paura di sfidare Cosa Nostra e i legami di sangue con la sua famiglia, ma non ha retto poi al dolore e all’amarezza per la perdita del magistrato che era diventato un punto di riferimento, affettivo e morale, nella sua vita: Paolo Borsellino, ucciso pochi giorni prima nella strage di Via D’Amelio.
Rita, la “picciridda” ribelle – Vito Atria, boss della famiglia di Partanna, viene ucciso da Cosa Nostra quando Rita ha solo undici anni, durante gli anni della seconda guerra di mafia e dell’ascesa dei corleonesi. Dopo la morte del padre, Rita si lega sempre di più al fratello Nicola, appartenente allo stesso clan, e da lui apprende i segreti degli affari e delle dinamiche mafiose di Partanna. Ma anche Nicola viene ucciso, nel giugno del 1991, e Piera Aiello, sua moglie, decide di collaborare con la giustizia.
Nel novembre dello stesso anno anche la diciassettenne Rita decide di rompere il silenzio e seguire l’esempio della cognata, affidandosi alla magistratura per cercare giustizia. Il primo a raccogliere le sue confidenze è proprio Paolo Borsellino, che per la ragazza diventa una figura fondamentale, quasi paterna. Le deposizioni di Rita e di Piera, insieme a quelle di altri testimoni, portano a diversi arresti e all’avvio delle indagini su Vincenzino Culicchia, per trent’anni sindaco di Partanna.
Il 19 luglio del ’92, però, Paolo Borsellino viene ucciso insieme alla sua scorta nella strage di Via D’Amelio, a Palermo, e una settimana dopo Rita Atria si uccide a Roma, dove si era rifugiata sotto protezione della magistrature per sfuggire alle vendette mafiose lanciandosi dal settimo piano di un palazzo di viale Amelia 23. Dopo la sua morte la madre, che aveva già rifiutato in vita le scelte della figlia, distrugge la sua lapide prendendola a martellate. Solo pochi mesi fa alla tomba della giovanissima Rita è stato restituito un nome e un volto.
Nel 2009 la storia di Rita ha ispirato anche un piccolo ma splendido film, La siciliana ribelle, di Marco Amenta, che dal Festival del Cinema di Roma ha fatto conoscere al mondo il coraggio della “picciridda” di Partanna.
26 luglio: a Partanna, ricordando Rita – ll 26 luglio 2013 l’Associazione Rita Atria ricorda la piccola eroina siciliana a Partanna, dove nacque nel 1974, con diverse iniziative. Si partirà alle ore 17.00 con la visita alla tomba di Rita, rimasta per oltre vent’anni senza un nome e un volto e solo di recente diventata riconoscibile grazie alla deposizione di una lapide. Alle 19.00, nella Piazza intitolata a Falcone e Borsellino, inizierà il dibattito su Antimafia e Memoria Attiva, a cui parteciperanno diverse voci dell’antimafia di oggi: da Antonio Mazzeo a Riccardo Orioles, da Salvo Vitale a Pino Maniaci, da Sebastiano Gulisano a Graziella Proto, da Michela Buscemi a Nadia Furnari. Perché la memoria è indispensabile, ma è solo il primo passaggio, e il modo migliore per onorare il sacrificio di questi piccoli eroi è quello di continuare a combattere anche oggi contro tutte le mafie e ingiustizie, innanzitutto dando voce a chi vive questo impegno quotidiano, spesso nell’ombra.
“Ricordare non basta. Memoria è un ricordo ‘attivo’ che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia e sa rileggerle nel presente per capirne le ‘mutazioni’ e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. … Perdere la ‘Memoria storica’ ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro“.
Mario Ciancarella – Direttivo nazionale Ass. Antimafie “Rita Atria”
Assoc-antimafie Rita Atria Partanna presenta:
Rita Atria – La Memoria Attiva
Sito web Associazione Antimafie Rita Atria
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Associazione-Antimafie-Rita-Atria/287840904564045?fref=ts
Vittime della mafia: Rita Atria, la ‘picciridda’ di Borsellino
- Don Luigi Ciotti, fondatore di LIbera, con la lapide di Rita
- La targa posta da Libera a Partanna il 26 lulgio 2012
- La siciliana ribelle, film del 2009 ispirato alla storia di Rita Atria
COMMENTI